Google ha presentato ufficialmente il suo nuovo chatbot Bard, un sistema conversazionale basato sull’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di competere con OpenAI e il suo ChatGPT.
Bard è un sistema conversazionale basato sull’Intelligenza Artificiale come ChatGPT di OpenAI, e in una demo che Google sta condividendo sui suoi canali social, viene posta a Bard una domanda riguardante le scoperte del James Webb Space Telescope. La risposta di Bard dice che il JWST ha scattato le prime immagini di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare. Peccato che questa informazione sia sbagliata: la prima immagine di un esopianeta è stata in realtà realizzata nel 2004 con il Very Large Telescope!
L’errore di Bard
Questo errore ha attirato l’attenzione dell’astrofisico Grant Tremblay, che ha segnalato la questione. E non è la prima volta che i chatbot di OpenAI e Google commettano errori: c’è addirittura un repository su GitHub che ne elenca alcuni, come l’errore sull’età sbagliata della sorella.
Un errore che costa caro a Google
L’errore di Bard è costato circa 100 miliardi di capitalizzazione di mercato a Google, che stava cercando di attirare l’attenzione sulla propria IA conversazionale come rivale di ChatGPT.
Il fatto che l’errore sia stato commesso proprio nella pagina ufficiale di presentazione di Bard è una penalizzazione importante per Google, che potrebbe costare circa 100 miliardi di capitalizzazione di mercato.
OpenAI e Microsoft non sono immune agli errori
ChatGPT, il chatbot di OpenAI, ha raccolto anche lui una serie di errori simili a quello di Bard, come l’errore sull’età sbagliata di una sorella. Tuttavia, Microsoft e OpenAI non hanno attirato l’attenzione sulla propria IA conversazionale durante la fase iniziale della sua offerta pubblica, evitando così gli errori mediatici.
La finanza è in preda alla bolla dell’Intelligenza Artificiale, ma anche i chatbot più avanzati possono commettere errori. Google ha perso molto terreno a causa dell’errore di Bard alla sua presentazione ufficiale, ma la situazione potrebbe migliorare nel futuro con ulteriori sviluppi e perfezionamenti del sistema.
Cosa è “una bolla dell’Intelligenza Artificiale”?
Con “bolla dell’Intelligenza Artificiale” si fa riferimento ad un fenomeno che si verifica quando il valore e l’interesse per le tecnologie e i prodotti basati sull’Intelligenza Artificiale aumentano rapidamente e senza una solida base di supporto. Questo può portare a un eccesso di ottimismo e a una sovrastima delle capacità e del potenziale di tali tecnologie, il che può portare a investimenti irrazionali e a un crollo del valore delle aziende e dei prodotti legati all’IA.
Come con molte tecnologie emergenti, l’IA può attrarre un eccessivo hype e ottimismo, creando una situazione in cui le aspettative sono troppo elevate rispetto alle reali prestazioni delle tecnologie. Questo può portare a una sorta di bolla speculativa che alla fine scoppia quando le prestazioni dell’IA non raggiungono le aspettative, causando un crollo del valore delle aziende e dei prodotti legati all’IA.
In sintesi, la “bolla dell’Intelligenza Artificiale” descrive un fenomeno in cui il valore e l’interesse per le tecnologie e i prodotti basati sull’IA aumentano rapidamente e in modo irrazionale, portando a un eccesso di ottimismo e a una sovrastima delle loro capacità e potenziali.
La conclusione
Bene, immagino che questo sia un promemoria che, nonostante tutti i progressi fatti nell’IA, i chatbot ancora non sono perfetti. E forse, quando si tratta di fare affidamento su di loro per informazioni importanti, è meglio controllare le fonti!
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